Quali sono i materiali più allergizzanti?
Le allergie orali sono sottodiagnosticate dai professionisti della salute dentale.
I pazienti con allergia orale lamentano vari sintomi come sensazioni di bruciore o formicolio, con o senza secchezza orale o perdita del gusto, o sintomi più generali come mal di testa, dispepsia, astenia, artralgia, mialgia.
I segni di allergia orale comprendono eritema, edema labiale o chiazze purpuriche sul palato, ulcere orali, gengiviti, lingua geografica, cheilite angolare, eruzione eczematosa periorale o reazioni lichenoidi localizzate sulla mucosa orale.
Vi è un aumento della prevalenza di allergie orali ai metalli utilizzati nei materiali dentali.
L’allergia all’oro incluso nelle protesi dentarie è stata ben documentata sin dagli anni ottanta.
Recentemente il titanio, utilizzato nei dispositivi ortopedici e negli impianti orali, considerato un materiale inerte, può indurre tossicità o reazioni allergiche di tipo I o IV.
Queste reazioni al titanio potrebbero essere responsabili di casi di fallimento successivi inspiegabili di impianti dentali in alcuni pazienti (denominati “pazienti a grappolo”).
Il rischio di allergia al titanio aumenta nei pazienti allergici ad altri metalli.
In questi pazienti si raccomanda una valutazione di allergia, al fine di escludere qualsiasi problema con i dispositivi medici in titanio.
Il rischio di allergia al titanio aumenta nei pazienti allergici ad altri metalli.
Una migliore alternativa al titanio, è costituita da materiali del colore dei denti come la Zirconia degli impianti in Ceramica.
L’utilizzo degli impianti dentali in Ceramica o Zirconia, rispetto a qualsiasi altro impianto, ha quindi una migliore risposta a livello salutistico generale.
Studi scientifici sull’impianto dentale in ceramica o zirconia, dimostrano che tende a non essere attaccato dai batteri, proprio perchè è un materiale totalmente bio-compatibile e quindi è l’unico che può essere utilizzato su pazienti con patologie importanti come i cardiopatici, pazienti con malattie autoimmuni.
Puoi Approfondire leggendo qui: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20111760/