Stress e ripercussioni sull’articolazione temporo-mandibolare
L’origine dei problemi a carico dell’ATM è vario, possono essere chiamati in causa più fattori, che predispongono o scatenano il problema:
- prima fra tutte le malocclusioni;
- problemi dentali, fenomeni biologici, psicologici (stress e ansia), malattie degenerative;
- problemi post-traumatici;
- stili di vita errati;
- problematiche genetiche.
Un numero sempre crescente di casi negli ultimi anni è associata a problematiche di tipo psicologico.
Esiste un rapporto tra i disturbi all’articolazione temporo-mandibolare e lo stress?
Lo stress psico-emotivo causato dalle frustrazioni della vita, nevrosi, possono essere chiamati in causa tra i fattori predisponenti più importanti per i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.
Così come l’ansia può essere causa per patologie in altri distretti del corpo, come ad esempio nell’ ipertensione arteriosa” o nell’apparato digerente con “il colon irritabile” o “la gastrite”, alla stessa maniera può essere la causa per i disturbi del sistema masticatorio .
Non importa quale sia la causa o il tipo, ma lo stress chiede un costo al nostro corpo, come energia vitale necessaria per far fronte a queste condizioni.
Ecco perchè lo stress sovraccarica l’articolazione temporo-mandibolare
Lo stress deve essere considerato come una fonte di problemi dell’ATM.
Stringere i denti e/o la mascella è una risposta naturale ad un aumento dello stress, ma ciò comporta una compressione eccessiva delle articolazioni temporo-mandibolari e a sua volta, fa sì che le superfici articolari vengano messe a rischio di usura.
Tutto questo può causare dolore in questo distretto e in zone a esso connesse.
Quando lo stress in eccesso è un fattore disfunzionale per l’ATM, lo gnatologo dovrà, innanzi tutto, mettere in atto dei meccanismi che possano proteggere l’articolazione e poi dovrà indirizzare il paziente verso metodiche o terapie che possono ridurre lo stress.
Tra queste metodiche citiamo la psicoterapia, lo yoga, il massaggio terapeutico per il rilassamento, la terapia cranio-sacrale per ridurre il tono simpatico, ipnoterapia e/o biofeedback per sviluppare il controllo cosciente dell’ ipertono muscolare.
Alcune o tutte queste tecniche dovrebbero essere prese in considerazione, a seconda del paziente e della possibilità di accedere a tali procedure.
Se vuoi approfondire questi temi clicca qui: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22879007/